Vivi in povertà? Ecco tutti i sussidi statali attivi che puoi richiedere subito

In Italia, la povertà coinvolge oggi oltre 5,7 milioni di persone, un dato record che evidenzia drammaticamente la necessità di strumenti efficaci di supporto per i cittadini più fragili. Se ti trovi in condizione di difficoltà economica, lo Stato mette a disposizione una serie di sussidi e misure di sostegno che possono essere richiesti subito, attraverso differenti enti e procedure. Sapere quali sono attivi nel 2025 ti aiuta a orientarti e ad accedere il prima possibile alle forme di aiuto disponibili.

Principali sussidi contro la povertà: come funzionano

Il principale strumento statale per il sostegno ai nuclei familiari in difficoltà è attualmente l’Assegno di Inclusione (ADI). Questo sostituisce il precedente Reddito di Cittadinanza ed è destinato a tutti coloro che soddisfano specifici requisiti economici e familiari. L’ADI viene erogato ogni mese tramite una carta elettronica e prevede sia un supporto economico diretto che la partecipazione a programmi di inclusione sociale e lavorativa, offrendo così un percorso volto all’autonomia delle persone beneficiarie.

Nel corso del 2025, per evitare sospensioni improvvise della misura durante i periodi di rinnovo, è stato introdotto il Bonus ponte, un contributo straordinario di circa 500 euro destinato a chi sarebbe rimasto senza sostegno tra la scadenza della prima erogazione e la ripresa dopo il rinnovo della domanda. Una misura che cerca di evitare “vuoti” tra un sussidio e l’altro, anche se viene considerata spesso solo una soluzione tampone e non strutturale, in attesa di interventi più organici e duraturi a livello nazionale.

Social Card e sostegni alimentari

Uno degli strumenti più rilevanti per affrontare la povertà alimentare è la cosiddetta Carta “Dedicata a Te”, conosciuta anche come Social Card. Per il 2025, questa misura è stata ampiamente rifinanziata, grazie alle risorse aggiuntive della Legge di Bilancio. Funziona come una carta prepagata assegnata alle famiglie in stato di bisogno, attraverso la collaborazione con i Comuni, l’INPS e Poste Italiane. Può essere utilizzata esclusivamente per l’acquisto di beni alimentari essenziali, offrendo così un aiuto concreto per la spesa quotidiana. In parallelo, viene potenziato anche il Fondo derrate alimentari, che incrementa la distribuzione di alimenti alle persone indigenti tramite enti e associazioni caritatevoli.

Chi ha diritto ai sussidi e come presentare domanda

Per accedere ai sussidi contro la povertà è indispensabile soddisfare determinati requisiti, che variano a seconda della misura richiesta:

  • Assegno di Inclusione (ADI): si rivolge a famiglie in condizione di povertà con ISEE inferiore a una certa soglia (aggiornata annualmente) e con specifiche condizioni familiari (presenza di minori, over 60, disabilità). La domanda si presenta online sul portale INPS o tramite patronati, e richiede la sottoscrizione di un Patto di Inclusione con i servizi sociali del Comune di residenza. Il sussidio può essere rinnovato, ma dopo 18 mesi è prevista una pausa obbligatoria prima della successiva erogazione, compensata grazie al Bonus ponte.
  • Carta “Dedicata a Te”: automativa, viene assegnata sulla base degli elenchi forniti dall’INPS ai Comuni, che comunicano alle famiglie la possibilità di ritirare la carta. Non è necessario inoltrare domanda, ma è fondamentale avere un ISEE in regola e non superare le soglie di accesso.
  • Fondo derrate alimentari: la distribuzione avviene attraverso enti e organizzazioni caritatevoli; per accedere occorre rivolgersi ai servizi sociali o agli sportelli dedicati presenti sul territorio.

Vale la pena sottolineare come le modalità e i requisiti di accesso possano essere periodicamente aggiornati con le leggi di bilancio e i decreti ministeriali, motivo per cui è cruciale tenersi costantemente informati presso il proprio Comune o gli sportelli INPS.

Altre misure per il contrasto alla povertà e l’inclusione sociale

Oltre ai sussidi più noti, esistono ulteriori benefici rivolti a categorie specifiche o a situazioni di particolare vulnerabilità:

  • Bonus nascita: previsto anche per il 2025, con l’obiettivo di sostenere finanziariamente i neogenitori, in particolare quelli in difficoltà. L’importo e i criteri possono variare, spesso considerando la situazione economica della famiglia e la presenza di altri minori a carico.
  • Sgravi per lavoratrici madri: incentivi e detrazioni fiscali riservate alle madri lavoratrici, con l’obiettivo di conciliare lavoro e famiglia e ridurre il rischio di esclusione sociale per i figli.
  • Agevolazioni su affitti e utenze: in molte aree sono attivi fondi straordinari per il pagamento degli affitti e delle bollette, accessibili tramite bandi comunali o regionali. L’innalzamento della soglia di accesso per chi vive in affitto rappresenta una delle richieste principali della società civile, per estendere la platea dei beneficiari e prevenire nuovi casi di disagio abitativo.

L’importanza della rete territoriale

Tutti questi strumenti sono più efficaci quando integrati con la presenza di una forte rete territoriale: i servizi sociali comunali, i centri per l’impiego e le associazioni svolgono un ruolo fondamentale nell’orientare le famiglie all’uso corretto dei sussidi e nell’accompagnarle in percorsi di inclusione veri e propri.

Proposte di miglioramento e prospettive future

Nonostante i numerosi interventi, le associazioni di settore evidenziano ancora gravi criticità nelle misure attive contro la povertà. Critiche vengono rivolte all’insufficienza delle risorse stanziate e all’assenza di veri piani strutturali che vadano oltre il semplice “tampone temporaneo” come il Bonus ponte. Più volte è stata richiesta un’indicizzazione dell’ADI al costo della vita, per evitare che il valore effettivo del sostegno si eroda con l’aumento dei prezzi, e la modifica della scala di equivalenza per favorire le famiglie più numerose e quelle in affitto.

Altri suggerimenti riguardano la possibilità di cumulare in parte il sussidio con redditi da lavoro e di ridurre i limiti di residenza per l’accesso agli aiuti, così da ampliare la platea dei beneficiari, soprattutto tra le famiglie straniere e vulnerabili. In questa prospettiva, i servizi sociali andrebbero potenziati e meglio finanziati per assicurare presa in carico e percorsi di inclusione effettivi.

L’evoluzione futura delle politiche di contrasto alla povertà in Italia dipenderà molto anche dagli orientamenti adottati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dalle priorità individuate con le successive leggi di bilancio. Un’attenzione crescente è rivolta all’integrazione delle misure economiche con strumenti di inclusione attiva e progetti utili alla collettività, perché una società più coesa si costruisce non solo con sussidi, ma anche con percorsi di reinserimento sociale e lavorativo.

Se ti trovi in una situazione di difficoltà, ti consigliamo di rivolgerti ai servizi sociali del tuo Comune, agli sportelli dei patronati o al portale INPS per verificare quali misure sono attive e a quali hai diritto, così da ottenere il supporto necessario e iniziare un percorso di uscita dalla povertà quanto prima possibile.

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