Hai la gastrite e il dolore non passa? Ecco quanto dura davvero l’infiammazione

La gastrite è un’infiammazione della mucosa dello stomaco che può manifestarsi in forma acuta o cronica, con sintomi che variano da persona a persona e una durata strettamente correlata alla causa scatenante e al tipo di gastrite. Se il dolore persiste nonostante i tentativi di alleviare i fastidi, è fondamentale capire quali siano i tempi di guarigione effettivi e quali strategie adottare per migliorare la qualità della vita.

Durata dell’infiammazione: differenze tra gastrite acuta e cronica

Uno degli aspetti più importanti da chiarire riguarda la reale durata della gastrite. La gastrite acuta è quella che insorge improvvisamente, spesso in seguito a errori alimentari, abuso di alcol o farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), e tende generalmente a risolversi in un periodo compreso tra pochi giorni e qualche settimana, purché si elimini la causa scatenante e si segua una terapia adeguata. Questo tipo di infiammazione, se ben gestita, permette un recupero completo della mucosa gastrica in tempi abbastanza rapidi.

Al contrario, la gastrite cronica si caratterizza per la sua persistenza nel tempo: può durare diversi mesi o addirittura anni, se la causa sottostante non viene rimossa o se non si interviene con una terapia specifica. A differenza della forma acuta, spesso i sintomi della forma cronica sono meno evidenti all’inizio ma più insidiosi e persistenti.

Sintomi persistenti: quando preoccuparsi?

I sintomi principali che caratterizzano entrambe le tipologie di gastrite sono il dolore epigastrico (localizzato nella parte alta dell’addome), la sensazione di bruciore, i crampi, la nausea, la sensazione di pesantezza dopo i pasti e la difficoltà a digerire. In alcuni casi, soprattutto nella gastrite acuta, questi disturbi possono essere molto intensi ma subiscono un netto miglioramento in seguito all’assunzione di cibo.

Occorre rivolgersi tempestivamente al medico se:

  • Il dolore è così intenso da impedire la normale alimentazione.
  • Sono presenti sanguinamenti digestivi (vomito con sangue o feci scure).
  • I sintomi persistono da molte settimane nonostante una terapia mirata.
  • Si riscontra una perdita di peso significativa e inspiegabile.
  • Il rischio principale di una gastrite cronica trascurata è quello di sfociare in complicanze come l’ulcera o, più raramente, determinate forme tumorali gastriche.

    Tempi di guarigione e fattori che influenzano la durata

    La tempistica di guarigione varia in base a molteplici fattori:

  • La causa scatenante (infezioni, farmaci, alcol, stress, alimentazione errata).
  • L’età di chi ne soffre e la presenza di patologie concomitanti.
  • La tempestività nel riconoscere e trattare la malattia.
  • La presenza di Helicobacter pylori, un batterio che può cronizzare l’infiammazione se non eradicato correttamente.
  • Nel caso della gastrite acuta, la sospensione della causa irritante e una terapia a base di protettori gastrici permette generalmente una rapida remissione, che può completarsi nel giro di pochi giorni.

    Se invece alla base della gastrite vi è Helicobacter pylori — come succede in una grande percentuale di casi nel mondo occidentale — la guarigione dipende dal successo della terapia antibiotica, che si protrae per circa due settimane, ma la risoluzione completa dei sintomi può richiedere più tempo. In assenza di complicanze, l’infiammazione viene gradualmente meno dopo la fine del ciclo terapeutico.

    La gastrite cronica va incontro a un processo di infiammazione persistente e può richiedere diversi mesi o anni per essere curata, specialmente se è legata a condizioni autoimmuni, reflusso biliare o esposizione ripetuta ad agenti irritanti come alcol e FANS.

    Come favorire la guarigione e ridurre i sintomi

    Il primo passo per uscire dalla gastrite è identificare ed eliminare le cause. La terapia farmacologica di solito prevede l’uso di inibitori di pompa protonica o antiacidi, in grado di ridurre la produzione di acido gastrico e proteggere la mucosa danneggiata.

    Accanto ai farmaci, i cambiamenti nello stile di vita sono essenziali:

  • Eliminare o ridurre drasticamente il consumo di alcol e fumo di sigaretta.
  • Adottare un’alimentazione più sana, povera di grassi e fritti, privilegiando cotture leggere come vapore, forno o griglia.
  • Spezzettare i pasti: meglio mangiare poco e spesso piuttosto che abbuffarsi in un unico pasto abbondante, soprattutto alla sera.
  • Masticare lentamente e a lungo, evitando di andare a letto subito dopo cena e aspettando almeno due ore.
  • Gestire lo stress tramite tecniche di rilassamento, attività fisica moderata e, se necessario, un supporto psicologico.
  • Per la gastrite cronica la costanza nel seguire la terapia e lo stile di vita corretto sono cruciali, così come i controlli periodici dal gastroenterologo per monitorare l’andamento dell’infiammazione.

    L’importanza della diagnosi e delle terapie mirate

    Se la gastrite non accenna a migliorare, è importante effettuare indagini approfondite come la gastroscopia, che permette di osservare direttamente lo stato della mucosa gastrica e fare eventualmente prelievi per la ricerca di Helicobacter pylori o di alterazioni cellulari. In base al risultato degli esami il medico può impostare una terapia su misura.

    Nei casi in cui l’infiammazione abbia origini infettive, la terapia antibiotica risolutiva è fondamentale; se invece la gastrite è di tipo autoimmune o legata a reflusso biliare, la cura sarà più lunga e orientata a controllare il danno progressivo.

    Gestione quotidiana e prevenzione delle recidive

    Quando la gastrite si dimostra particolarmente ostinata, la prevenzione delle recidive e la gestione quotidiana dei sintomi diventano prioritari. Esistono alcune strategie efficaci:

  • Scegliere cibi facilmente digeribili e non troppo caldi o freddi.
  • Limitare fortemente caffè, tè, bevande gassate e spezie piccanti, così come il consumo eccessivo di dolci elaborati e cioccolato.
  • Mantenere un peso corporeo adeguato per prevenire la compressione eccessiva dello stomaco.
  • Evitare l’automedicazione con FANS e cortisonici senza stretto controllo medico.
  • Non sottovalutare l’importanza della prevenzione della gastrite nelle persone che hanno già sofferto di questa condizione.
  • Nella maggior parte dei casi, con una diagnosi precoce, una terapia tempestiva e una corretta igiene dello stile di vita, è possibile ottenere una completa remissione dei sintomi. Tuttavia, soprattutto per la forma cronica, la pazienza e la costanza nel seguire le indicazioni del medico sono fondamentali per limitare la durata dell’infiammazione e tornare rapidamente a una buona qualità di vita.

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