Pelle vera o finta? Ecco il test rapido e infallibile per non farti ingannare

Distinguere tra vera pelle e materiali sintetici è una delle questioni più dibattute da chi acquista accessori, abbigliamento o arredi. Le tecniche di imitazione oggi sono estremamente sofisticate, rendendo spesso difficile, anche agli occhi esperti, stabilire la reale natura di un manufatto. Tuttavia, esistono alcuni test rapidi e infallibili che possono aiutare a smascherare un’imitazione e a riconoscere con sicurezza la vera pelle.

Osservare attentamente: analisi visiva e morfologica

Il primo passo per identificare se si è di fronte a vera pelle consiste nell’osservare con attenzione la superficie. La vera pelle, essendo di origine animale, presenta inevitabilmente delle imperfezioni: piccole rugosità, variazioni nella grana, minuscole cicatrici o pori irregolari. Un materiale troppo omogeneo e perfetto è spesso indice di lavorazione sintetica. Anche il bordo del taglio rivela molto: la finta pelle mostra spesso un tessuto o una retina sul lato non visibile, mentre la vera pelle si presenta compatta e simile al nabuk, come spiegato nei dettagli tecnici di lavorazione.

È importante controllare anche la zona della giuntura o dei tagli visibili: nelle pelli sintetiche è facile notare la presenza di fili o strati separati, mentre quella autentica appare uniforme anche al suo interno.

Il ruolo del tatto: calore, morbidezza e deformabilità

Il tatto è uno strumento fondamentale per riconoscere un materiale autentico. La vera pelle è generalmente calda al tocco e trasmette una sensazione di naturalezza. Se la si piega, tende a formare delle piccole grinze che scompaiono tornando subito alla forma originale. Questo comportamento è dovuto alla sua struttura fibrosa e naturale, totalmente differente dalla reazione della finta pelle, solitamente fredda al tatto e molto più rigida. Se la si piega, la traccia della piega rimane visibile più a lungo, dimostrando una elasticità inferiore.

Un altra prova consigliata dai professionisti è la “prova dell’ago”: forando leggermente con un ago o uno spillo, la finta pelle si buca molto facilmente, mentre la vera pelle offre maggiore resistenza. Questo test, però, può danneggiare l’oggetto, quindi viene praticato solo in casi particolari.

L’olfatto come sentinella: il caratteristico odore della pelle

Uno degli indizi più inconfondibili è rappresentato dall’odore. La vera pelle possiede un odore unico, intenso e caldo, derivante dai processi di concia e dalla presenza del materiale animale. Il materiale sintetico, invece, o non ha alcun odore oppure emana un sentore tipico della plastica o del petrolio. Questo test può essere determinante: se si riconosce subito l’aroma tipico della pelle bruciata, è molto probabile che ci si trovi davanti a un prodotto autentico.

Test rapidi e pratici per il riconoscimento

  • Esame del lato interno: controllando la parte più ruvida o nascosta, si deve notare una superficie che richiama il nabuk e non una trama tessile.
  • Prova del calore: la vera pelle è sensibile alla temperatura e si scalda facilmente appena viene toccata; la similpelle resta fredda.
  • Piegatura e pressione: creando delle pieghe o esercitando una leggera pressione, la pelle vera forma delle grinze che tendono a scomparire in breve tempo. Se la piega rimane marcata, probabilmente si tratta di finta pelle.
  • Odore: la pelle autentica ha un profumo inconfondibile; la similpelle non ha odore o profuma di plastica.
  • Prova del fuoco: anche se è un test rischioso e va praticato con estrema cautela solo su piccoli lembi poco visibili, la vera pelle non si scioglie e non prende fuoco facilmente, ma tende solo ad annerire e sprigionare un odore di pelle bruciata, mentre la finta sprigionerà un odore acrilico e potrebbe addirittura sciogliersi.

Un ulteriore metodo di valutazione è quello della resistenza ai graffi: se passando con l’unghia o un oggetto appuntito il materiale si scalfisce leggermente ma non si stacca la vernice superficiale, è probabile che sia vera pelle. Al contrario, se la colorazione si stacca e la superficie si rovina facilmente, è sintomo di materiale sintetico.

Cosa fare se i dubbi restano

Quando ci si trova in negozio e non si è sicuri di poter effettuare tutte queste prove, esistono alcuni trucchi pratici facilmente applicabili. In mancanza della possibilità di vedere il lato interno o di eseguire test invasivi, suggeriamo di valutare:

  • Prezzo: la vera pelle ha un valore intrinseco superiore, quindi un prezzo troppo basso spesso corrisponde a una produzione sintetica.
  • Etichettatura: la presenza della dicitura “vera pelle”, “cuoio” o il simbolo specifico europeo offre una buona garanzia, anche se non assoluta.

Inoltre, vale la pena informarsi sulle tipologie di pellami: la pelle naturale, la pelle rigenerata e la ecopelle sono materiali differenti, sebbene spesso confusi tra loro. Solo la pelle naturale, ricavata dalla lavorazione di pelli animali, vanta tutte le proprietà descritte sopra.

Perché riconoscere la vera pelle è importante

Identificare accuratamente la pelle originale evita spiacevoli falsi acquisti e protegge da truffe, soprattutto quando il prezzo sembra troppo vantaggioso rispetto a quanto promesso. Inoltre, contrariamente a quanto si pensa, la vera pelle, se selezionata e mantenuta correttamente, garantisce una maggiore durata e resistenza rispetto ai materiali sintetici, e acquista con il tempo un aspetto vissuto e unico, molto apprezzato anche in termini di valore estetico e di mercato.

Alla luce di quanto emerso, chi desidera aggiudicarsi un prodotto in pelle deve imparare ad affidarsi ai propri sensi e non esitare a entrare in contatto diretto con gli oggetti da valutare. La combinazione di osservazione visiva, tatto e olfatto rappresenta il test più affidabile e veloce per non lasciarsi ingannare dalle imitazioni sempre più sofisticate dei prodotti in finta pelle.

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